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Sanità, firmato accordo con Regione Lazio su personale, assunzioni e risorse per la contrattazione e il rilancio del Ssr.

Nel dettaglio, l'intesa punta sulle "procedure ordinarie di reclutamento a tempo indeterminato", vale a dire i concorsi, per rimpinguare gli ormai esangui organici delle aziende ospedaliere e sanitarie della regione. Mentre per l'immediato si prevede che "nelle more dell'espletamento delle procedure concorsuali e limitatamente al tempo necessario per l'immissione in servizio del personale, le aziende sono autorizzate a reperire le figure necessarie al mantenimento dei Lea e dei livelli quali-quantitativi  dei servizi,  anche attraverso forme di lavoro flessibile".

Per il personale a tempo determinato assunto in occasione del Giubileo c'è l'impegno alla proroga dei contratti, ma soprattutto a valutare la possibilità di attivare gli attesi percorsi di stabilizzazione. In materia di superamento del precariato storico, poi, - dice l'accordo - "le aziende procederanno con procedura concorsuale riservata" ai sensi della riforma Madia.

Non meno importanti le previsioni dell'intesa in materia di contratti. A partire dall'impegno ad accelerare il confronto regionale "al fine di emanare le linee guida necessarie allo svolgimento della contrattazione integrativa aziendale per la sottoscrizione dei relativi contratti aziendali, con particolare riferimento alla materia dei fondi contrattuali". Regione e sindacati concordano inoltre di avviare per i dipendenti del Ssr un sistema di welfare contrattuale che, "sulla scorta di quanto previsto ad esempio dal contratto integrativo dei dipendenti della Regione Lazio, possa garantire anche agli stessi la possibilità di accedere all'assistenza sanitaria integrativa". Se poi la Regione uscisse definitivamente dal piano di rientro, l'accordo prevede la definizione di "apposite misure volte a reperire risorse aggiuntive, in linea con quanto già messo in atto da altre regioni, finalizzate a sostenere il rilancio del sistema sanitario regionale".

"Con questo accordo abbiamo gettato le basi per dare un percorso virtuoso ai 40mila lavoratori del sistema sanitario pubblico della regione", concludono Di Cola, Chierchia e Bernardini. "Ora bisogna passare dalle parole ai fatti, su assunzioni, stabilizzazioni e contratti".

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